SCRIVANIA D'ARTISTA:
FRIDA KAHLO
"Ero solita pensare di essere la persona più strana del mondo ma poi ho pensato: ci sono così tante donne nel mondo, ci dev'essere qualcuna proprio come me, che si sente bizzarra e difettosa nello stesso modo in cui mi sento io"
Uno spirito indomito e ribelle racchiuso in un corpo fragile.
Una vita difficile, segnata dalla lunga malattia e da grandi passioni, vissute senza remore: la passione per l’arte, quella per il Messico, la lotta politica e l’amore tormentato per l'artista Diego Rivera. Una vita breve ma ricchissima, grazie ad una carriera artistica travolgente. E non è vero che chi vive più a lungo vive di più, perché vivere col cuore non significa limitarsi a contare i giorni, i mesi o gli anni, ma significa contare le emozioni: la vita non è mera sopravvivenza.
Un destino avverso, affrontato con la capacità di trasformare la sofferenza, le sconfitte, la sfortuna e il dolore fisico in ispirazione, capolavori, e celebri opere d'arte.
"Non rinnego la mia natura, non rinnego le mie scelte, comunque la si guardi, sono stata fortunata nella vita"
"Sono nata con una rivoluzione. Diciamolo. E' in quel fuoco che sono nata, pronta all'impeto della rivolta fino al momento di vedere il giorno. Il giorno era cocente. Mi ha infiammato per il resto della mia vita. Da bambina, crepitavo. Da adulta, ero una fiamma"
"Tanto assurdo e fugace è il nostro passaggio per il mondo, che mi rasserena soltanto il sapere che sono stata autentica, che sono riuscita ad essere quanto di più somigliante a me stessa mi è stato concesso di essere"
Frida Kahlo e i diritti umani
“Unos Cuantos Piquetitos” (qualche piccolo colpo di pugnale) è un quadro realizzato da Frida Khalo nel 1935, dopo aver letto sul giornale di un marito che aveva accoltellato la moglie per gelosia. Nel momento di difendersi l’uomo disse che aveva dato alla moglie “qualche piccola coltellata e nulla più” e Frida di fronte a queste parole, pronunciate con una leggerezza atterrente in un’aula di tribunale, decise di dipingere su tela il macabro delitto, appreso dai giornali, per dar sfogo al proprio disappunto.
Frida Khalo è sempre stata una maestra di libertà e indipendenza contro gli stereotipi che inchiodavano la donna a pochi ruoli predefiniti, ai codici di comportamento del suo e persino del nostro tempo. In un periodo storico in cui il maschilismo era prettamente dominante, lei in modo coraggioso e contro ogni convenzione urlava:
POTERE ALLE DONNE.
Frida ancora oggi è considerata simbolo del femminismo contemporaneo, ha abbracciato la libertà come suo unico credo: insegnava alle donne a non piegarsi alle norme imposte dalla società, a rompere gli schemi e i pregiudizi.
Lei amava vivere, era una donna che si divertiva ad infrangere le regole, sia nella sua arte, che nella vita: lottava contro le lotte di genere; la sua sessualità d’altronde non è mai stata chiusa in gabbie sessiste, lei infatti ebbe anche relazioni con delle donne, era bisessuale e lo annunciava tranquillamente, essendo intollerante ad ogni regola e convenzione.